Introduzione a Genesi

Trattato teologico ottenuto elaborando l’introduzione del Commentario “Two Horizon” su Genesi di James McKeown


La paternità di Genesi è per tradizione attribuita a Mosé, insieme a quella dell’intero Pentateuco/Torah/Legge (Genesi + Esodo + Levitico + Numeri + Deuteronomio).

Il titolo originale del libro è “le origini” o “all’inizio”, poichè queste sono le prime parole del testo ebraico בְּרֵאשִׁ֖ית . Il titolo storicamente adottato “Genesi” è la traslitterazione greca del titolo ebraico iniziale.

Il libro di Genesi è una composizione di varie storie, unificate da vari temi teologici, che convergono insieme verso un unico scopo: presentare il SEME זֶ֫רַע della donna (discendenza) che viene promesso in Genesi 3:15 (Proto Vangelo) quale liberatore della razza umana e distruttore del serpente. 

Tale scopo del libro di Genesi emerge dalla struttura letteraria stessa. Una prima macro suddivisione potrebbe essere Cap. 1-11 (tematiche universali) – Cap. 12-50 (focus sulla famiglia di Abrahamo). La suddivisione che però veramente emerge dal testo stesso è quella dettata dalla formula “toledoth” che significa “generazioni di” oppure appunto “discendenza di”. Ben 10 volte questa formula è impiegata e scandisce la suddivisione del libro, ricordando di volta in volta il tema della discendenza e enfatizzando l’aspettativa del Redentore dall’inizio alla fine del racconto.    

Lo strumento principale che Mosé usa per comunicare il suo messaggio centrale è la ripetizione. Egli impiega massicce dosi di ripetizioni di parole chiave immediatamente riconoscibili e ripetizioni di temi teologici, tra i quali i principali sono la creazione, la benedizione e la terra.

Genesi non deve essere considerato come un libro individuale e distaccato, ma come parte di un contesto storico, letterario e teologico più ampio; non solo è l’introduzione al Pentateuco ma anche alla storia deuteronomica che narra la creazione di Israele fino al suo esilio Babilonese (Genesi—>libri dei Re). Avere chiaro il disegno più ampio della foresta e non solo il dettaglio ristretto del singolo albero è importante per aver chiara qual è la direzione teologica data dal flusso complessivo della storia narrata.

Inoltre ovviamente Genesi deve essere interpretato alla luce di tutto il canone, Antico e Nuovo Testamento; quindi non solo con “occhi giudei” ma si con lenti cristiane.

Storicamente, Genesi è stata scritta da Mosé in un tempo preciso in cui Israele esisteva in un panorama socio-politico dominato da super potenze, quali l’Egitto e Babilonia. La teologia di Genesi ha quindi un carattere specificamente polemico, con l’obiettivo di contrastare l’idolatria circostante dilagante. Genesi quindi è un libro fortemente apologetico, di teologia elentica (persuasiva). In che modo lo fa? Riciclando linguaggi simili ai testi religiosi dell’epoca che desidera confutare (es. Enuma Elish: narrativa babilonese sulla creazione), manipolandoli a proprio piacimento per far emergere la giusta teologia teistica, contraria ovviamente a quella del testo a cui allude. Così Genesi promuove una cosmo visione, una concezione del mondo, assolutamente monoteistica ed anti-politeistica, contrariamente a quella promossa dai babilonesi. Inoltre il Dio degli israeliti è assolutamente trascendente, totalmente “altro” rispetto al creato e quindi rispetto agli esseri umani, mentre gli “déi” babilonesi hanno tratti e perfino bisogni “umani”, come dormire, riposare e mangiare tramite i sacrifici offerto dagli umani.

In definitiva, Genesi esalta Yahweh come l’unico Dio Creatore che produce dal nulla la creazione semplicemente perché lo desidera fare, non perché ne ha bisogno oppure perché forzato da circostanze esterne di conflitto con altre divinità che sfuggono al suo controllo. In Genesi non esiste materia cosmica eterna prima della Creazione, non esistono altre divinità, non esiste nulla al di fuori di Dio Sovrano. Yahweh è il Dio incontrastato semplicemente perché è l’Unico.

Tematiche: Teologia biblica

Manuel Morelli

Italiano, romagnolo, sposato con Jania e padre di Rebecca e Rachele. Dopo gli studi conseguiti in ingegneria a Bologna, studia teologia presso IFED Padova con i prof. Bolognesi, De Chirico e Simonnin; presso il London Seminary con i prof. James, Green, Simonnin e Williams e si specializza in ecclesiologia battista presso 9Marks con la chiesa Capitol Hill Baptist Church di Mark Dever, a Washington DC. Oggi è il pastore della chiesa evangelica battista “Solo Cristo” Ravenna – Italy.

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